STRUTTURA DELLA TERRA
La Terra, che ha un diametro di
circa 13.000 km, è formata da tre gusci concentrici, diversi per spessore e per
natura:
1- al centro vi è il nucleo, che
è molto denso; si trova a una profondità di circa 2.900 km ed è composto in prevalenza
da ferro e nichel. Si suddivide ulteriormente in due parti: un nucleo esterno,
allo stato liquido, dove si raggiungono temperature di 2.000°C e un nucleo
interno, allo stato solido, dove la temperatura raggiunge i 4.000-5.000°C e la
materia incandescente che lo forma rimane solida a causa dell’enorme pressione
cui è soggetta;
2- in mezzo il mantello, meno
denso, costituito soprattutto da silicati di ferro e di magnesio e suddiviso in
una zona più esterna, che inizia a circa 33 km di profondità, rigida ed
elastica, una zona intermedia più fluida (astenosfera), in cui le rocce sono
parzialmente fuse, e una zona più interna solida;
3- all’esterno la crosta
terrestre, che ha uno spessore diverso a seconda che si trovi in corrispondenza
dei continenti, o in corrispondenza degli oceani; si distingue infatti in
crosta continentale e crosta oceanica.
LA CROSTA TERRESTRE
La crosta terrestre ha uno
spessore variabile da 30 a 100 chilometri, che diventa di 5-15 chilometri in
corrispondenza dei fondali degli oceani. Confrontata con il diametro della
Terra, è dunque piuttosto sottile.
È formata da minerali, ossia da materiali omogenei
dalla precisa composizione chimica, i quali si possono trovare come tali (oro,
argento, diamante, salgemma, quarzo, eccetera), oppure aggregati tra loro in
vario modo a formare le rocce.
IL SUOLO
Ancora più sottile della
litosfera è il suolo, cioè lo strato superficiale della crosta terrestre, che è
fondamentale per la vita e per l’uomo: su di esso, ad esempio, si può praticare
l’agricoltura.
Il suolo è un miscuglio di
materiali minerali, resti e scarti di esseri viventi, acqua e aria. Il grafico
mostra le principali componenti di un suolo coltivabile:
L’osservazione verticale di un
suolo (possibile per esempio mediante uno scavo) permette di capire che esso è
formato da 4 strati (chiamati orizzonti) con caratteristiche diverse:
1- lo strato più superficiale (o
orizzonte A) è quello più ricco di minerali e materiali organici, derivati
dalla composizione dei resti di organismi viventi e trasportati dall’acqua che
si infiltra nel sottosuolo (questi elementi formano l’humus); vi si trovano
piccoli animali e le radici delle piante.
2- lo strato sottostante
(orizzonte B) è povero di humus: vi si trovano le radici più profonde delle
piante e sali minerali filtrati dallo strato superiore; è lo strato che viene
rimosso dai lavori agricoli, per portarlo in superficie e farvi crescere le
piante coltivate.
3- lo strato ancora più profondo
(orizzonte C) è costituito prevalentemente da rocce sparse sotto forma di
sabbia, ghiaia, sassi e non conosce alterazioni biologiche, determinate dai
microrganismi.
4- lo strato inferiore (orizzonte
R) è composta da roccia madre, cioè roccia con abbondanza di materia organica,
conseguente all’accumulo di resti di organismi viventi, che non è stata
ossigenata.
Il suolo comincia a formarsi
quando, per azione del vento, della pioggia e degli sbalzi di temperatura, le
rocce madri si disgregano; sul materiale così formato possono incominciare a
crescere forme viventi. Dalle parti morte di piante e animali, che vengono
trasformate dall’azione di batteri, funghi e muffe, ha origine lo strato
superficiale di materiali organici (l’humus) che contribuisce a rendere il
suolo sempre più fertile.
Strato di humus
La formazione del suolo è un
processo che richiede tempi molto lunghi: è stato calcolato che occorrono da
cento a mille anni perché dalla roccia madre si origini un centimetro di suolo
nuovo. Per questo quando il suolo viene asportato o inquinato, è molto
difficile che possa ricostituirsi naturalmente.
Questo fa del suolo una risorsa
fragile e limitata, considerando anche che solo l’11% della superficie
terrestre libera da ghiacci è coltivabile. Il 28%, infatti, è troppo arido ed è
occupato dai deserti; il 23% è troppo ricco di minerali; il 22% è troppo
sottile per poter essere coltivato; il 10% è acquitrinoso; il 6% è troppo
freddo.
Terreno ricoperto di humus in seguito ai lavori agricoli in Piemonte
LE ROCCE
Le rocce sono aggregazioni di
minerali di vario tipo. Esistono infatti diversi tipi di rocce, che si distinguono
in base a:
1- la loro composizione, cioè al
tipo e alla percentuale dei minerali che le costituiscono
2- la loro struttura, cioè alla
disposizione dei minerali che le compongono.
La composizione e la struttura di
una roccia dipendono dalle modalità con cui essa si è formata. Per questo le rocce
vengono classificate, in base ai processi che hanno permesso la loro formazione,
in tre grandi gruppi:
1- le rocce ignee
2- le rocce sedimentarie
3- le rocce metamorfiche.
Le coste del Mediterraneo sono spesso caratterizzate da formazioni
rocciose spettacolari, come succede nell’isola si Malta
LE ROCCE IGNEE
Le rocce ignee (o magmatiche),
che costituiscono circa il 65% delle rocce presenti nella crosta terrestre,
hanno origine dal raffreddamento di materiali che si trovano allo stato fuso (magma)
nelle profondità della Terra.
Alcune di esse si formano per
lento raffreddamento di magma nelle profondità della Terra e sono chiamate
rocce intrusive: la più diffusa tra le rocce intrusive è il granito, che è
costituito da diversi minerali distinguibili anche a occhio nudo in base al
loro colore (per esempio la mica, che è nera, il quarzo di colore grigio, il
feldspato di colore bianco lattiginoso).
Rocce granitiche in Corsica (Francia)
Altre rocce ignee si formano
invece per raffreddamento della lava che fuoriesce dai vulcani e sono chiamate
rocce effusive: la più diffusa tra le rocce effusive è il basalto, che appare
di struttura omogenea perché è costituito da cristalli molto piccoli.
Alcune delle circa 40.000 colonne basaltiche che formano il Giant's
Causeway in Irlanda
LE ROCCE SEDIMENTARIE
Nel corso di milioni di anni le
rocce vengono sgretolate dall’azione dell’acqua o del vento e si trasformano in
piccoli ciottoli di ghiaia, o in granelli di sabbia, che vengono trasportati e
depositati, soprattutto nei laghi, nei mari o nelle pianure. Questi materiali,
chiamati sedimenti, vengono compressi dagli strati che a mano a mano si
accumulano. Le sostanze minerali che si infiltrano tra le particelle legano tra
loro i sedimenti, dando origine a nuove rocce.
Rocce sedimentarie nel Devon (Regno Unito)
Dunque, le rocce sedimentarie
hanno origine dalla distruzione di rocce precedenti e dalla compattazione dei
sedimenti.
Per esempio la compattazione di
sabbia o ghiaia forma l’arenaria, una roccia che si gretola facilmente. Il travertino,
invece, è una roccia calcarea che si è formata in seguito alla precipitazione
del carbonato di calcio disciolto nelle acque di mari o laghi.
Spesso, durante la loro
formazione, le rocce sedimentarie inglobano i resti di organismi morti che,
lentamente, si trasformano in fossili: ad esempio sono molto comuni nelle rocce
sedimentarie i fossili di organismi marini o dei loro gusci, quali le conchiglie
o i coralli.
Le scogliere di Møn (Danimarca) costituite in prevalenza di gesso, una
roccia sedimentaria
LE ROCCE METAMORFICHE
Le rocce, in qualunque modo si
siano formate, possono subire ulteriori cambiamenti di struttura, soprattutto a
causa della vicinanza a una fonte di calore (per esempio il magma di un
vulcano) o per una forte pressione (per esempio quella esercitata da nuovi depositi
sovrastanti) che deforma i materiali. In questo modo si formano, appunto, le
rocce metamorfiche.
L’arco di quarzite detto Bow Fiddle rock in Scozia (Regno Unito)
Per esempio l’argillite, che è
una roccia sedimentaria, a causa di una forte pressione può essere trasformata
in ardesia, una roccia metamorfica di colore scuro. Oppure una forte pressione
produce nel calcare, che è composto da granuli molto fini, un loro
avvicinamento, originando la roccia metamorfica chiamata marmo.
Alpi Apuane (Italia), famose per le cavi di marmo, una roccia
metamorfica pregiata
IL CICLO DELLE ROCCE
Le rocce si trasformano in
continuazione: vengono erose, trasportate, depositate, compresse, fuse,
deformate, risolidificate. Ogni roccia, indipendentemente da quella che è la
sua origine, con l’andare del tempo si trasformerà in un altro tipo di roccia.
Per quanto sembri strano, anche
le rocce – come l’acqua – hanno un proprio ciclo.
Un esempio di rocce erose dall’acqua: un canyon che è stato scavato da
un fiume tra le rocce ignee dell’Islanda
Fiordi in Norvegia: in questo caso l’erosione è dovuta al ghiaccio
L’erosione eolica dà alle rocce forme insolite, come qui sopra in Navarra
(Spagna)
Grazie, mi è stato utile.
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