IL SETTORE TERZIARIO: SERVIZI DEL
TERZIARIO TRADIZIONALE E DEL TERZIARIO AVANZATO IN EUROPA
Nei Paesi ricchi dell’Europa il
settore terziario è in forte espansione: nel nostro continente, infatti, si è
passati quasi ovunque alla cosiddetta epoca postindustriale, caratterizzata
dalla crescente automazione del lavoro nei tre settori, dallo sviluppo delle
attività di ricerca, dall’aumento delle spese per i cosiddetti beni immateriali
che migliorano la qualità della vita (i servizi sociali e culturali e le
attività del tempo libero).
Questo comporta tutta una serie
di attività economiche, che possiamo distinguere in terziario tradizionale e
terziario avanzato (qualcuno lo chiama anche quaternario).
Nel settore del terziario
tradizionale, oltre al commercio, al credito e al trasporto, che abbiamo già
analizzato, possiamo includere quei servizi legati al cosiddetto stato sociale
(per esempio l’istruzione, la sanità, le pensioni) e quelli legati al tempo
libero (per esempio il turismo, lo sport, la cultura nelle sue varie forme).
Nel terziario avanzato
collochiamo tutte le attività che, sia nel campo economico, sia in quello
sociale, politico e culturale, si distinguono per l’alto contenuto di
innovazione, oggi legato soprattutto al mondo dell’informatica.
Esaminiamo ora alcune di queste
attività, per vedere come funzionano e quali conseguenze hanno nel paesaggio.
I SERVIZI DELLO STATO SOCIALE
Lo stato sociale (che, con
espressione inglese, viene chiamato anche welfare
state, o popolarmente anche solo welfare)
comprende tutti quei servizi finalizzati all’istruzione (le scuole di ogni
ordine e grado), alla salute (ospedali e centri ambulatoriali) e alla difesa
del lavoro (per esempio con gli assegni familiari per i lavoratori con figli a
carico, oppure con l’indennità di disoccupazione per chi è senza lavoro, o
ancora con le tutele per le donne che stanno per avere un figlio o per i
genitori – la madre, ma nel nord Europa anche il padre – che hanno dei figli
neonati).
La copertina di un libro sul welfare per i padri nell’Europa
settentrionale
Sono servizi finanziati dalle
tasse versate dagli abitanti dei diversi Paesi, di cui beneficiano anche coloro
che evadono le tasse; per questo l’evasione fiscale è una piaga che non fa
onore agli Stati che non la combattono (oltre che agli evasori!).
Sono servizi che impiegano
numerosi addetti e variano molto da stato a stato: sono diffusissimi e di
ottimo livello nei Paesi scandinavi, in Germania, in Francia e nel Benelux.
Sono inferiori per quantità e qualità nel Regno Unito e nei Paesi mediterranei,
anche a causa dell’evasione fiscale e della corruzione politica qui piuttosto
diffuse.
Manifestazione in difesa del welfare state a Londra
Nell’Europa orientale si è
passati dall’epoca socialista (fino al 1989), in cui i servizi sociali di base
erano garantiti a tutta la popolazione, all’epoca attuale, che si è aperta
all’economia di mercato e che non dovunque ha conservato lo stato sociale: in
alcuni Stati come la Russia, l’Ucraina, la Moldavia, la Romania si registra
oggi un aumento preoccupante dell’analfabetismo, dell’abbandono di anziani e di
minori, della diffusione di malattie gravi (quali la tubercolosi e l’AIDS) e di
tossicodipendenze. Il tutto aggravato – come sempre accade – nelle situazioni
di conflitto sociale e militare.
Nei canali sotterranei di Bucarest (Romania) vivono bambini e ragazzi
senza una casa
I politici di tutta Europa danno
molta importanza all’istruzione; purtroppo le belle parole non sempre si
accompagnano a dati di fatto altrettanto positivi. Infatti ci sono Stati in cui
l’abbandono scolastico è molto forte, a causa della povertà o di condizioni di
degrado sociale, e ci sono Stati in cui le condizioni delle scuole sono
scadenti.
Una scuola in un villaggio rurale della Russia
L’istruzione si divide in
obbligatoria e facoltativa: quella obbligatoria riguarda i giovani compresi
genericamente tra i 6 e i 15 anni, ma ogni Stato ha proprie leggi in materia
(vedi tabella sottostante). L’istruzione precedente a quella dell’obbligo
(l’asilo) e quella successiva (parte delle scuole superiori e l’università) è
facoltativa: essa è tanto più diffusa quanto più lo Stato è ricco
economicamente. Nei Paesi più ricchi, inoltre, l’insegnamento viene svolto in
edifici sicuri, curati, dotati di aule spaziose e attrezzate, di laboratori e
di palestre, di strumenti moderni. Nei Paesi meno progrediti a volte gli
edifici scolastici sono cadenti o addirittura pericolosi.
La durata dell’obbligo scolastico in alcuni Paesi europei
Un discorso analogo si può fare
per gli ospedali e per le diverse strutture che si occupano della sanità; in
Europa, comunque, il livello di assistenza medica è molto buono, addirittura
superiore per certi aspetti a quello di Stati anche economicamente sviluppati,
quali gli U.S.A. e il Giappone. Quasi tutti i Paesi europei garantiscono alla
totalità dei cittadini l’accesso gratuito o semigratuito alle cure ospedaliere
in strutture pubbliche o convenzionate (cioè private, ma che operano seguendo
le regole delle strutture pubbliche) e finanziano le spese per le visite mediche
e i farmaci; nel Nord America, invece, lo stato sociale assicura solo alcune
prestazioni sanitarie di base.
L’Ospedale dell’Angelo di Mestre (Italia)
Anche il sistema pensionistico in
Europa è in gran parte gestito dagli Stati, che garantiscono una piccola
pensione sociale anche agli anziani in difficoltà economiche e per quanto
riguarda gli altri settori del welfare state le regioni meglio organizzate sono
in generale quelle settentrionali.
Scuole, ospedali, ambulatori
medici, uffici statali e simili segnano abbondantemente il paesaggio urbano
europeo: gli edifici in cui si svolgono queste attività sorgono tutti, infatti,
nelle città, ad eccezione di piccole comunità insulari o montane, che per
esempio possono avere ancora una piccola scuola o un piccolo ambulatorio
medico.
Gli ospedali, in particolare,
sono di solito grandi strutture, dotate di edifici per il ricovero dei
pazienti, di un pronto soccorso per le urgenze, di locali e di ampi parcheggi,
per accogliere i visitatori o il personale che lavora in questo settore.
Veduta aerea dell’ospedale universitario di Atene (Grecia)
IL TURISMO
Il turismo è oggi una delle
attività più importanti del terziario, per numero di persone coinvolte e per il
giro d’affari che è di molti miliardi di euro. Lo sviluppo del turismo è un
fenomeno tutto sommato recente: alla fine dell’Ottocento, quando cominciò a
diffondersi l’abitudine di trascorrere un periodo di vacanza in una località
diversa da quella di residenza, esso riguardava esclusivamente le classi più ricche,
le uniche in grado di affrontare le spese che una vacanza comportava. Per le
classi medie o a basso reddito la scampagnata domenicale era l’unica forma di
evasione dalla città. Oggi invece il reddito medio in gran parte dell’Europa,
soprattutto in quella settentrionale e centro-occidentale, è piuttosto alto,
perciò sono molte le persone che possono permettersi di andare in vacanza. Oggi
il turismo viene considerato un fenomeno di massa.
Turisti nella spiaggia di Barcellona (Spagna)
Anche le persone che lavorano nel
settore del turismo sono in continuo aumento: nell’Unione Europea sono il 7%
della popolazione attiva, con punte del 9% in alcune regioni mediterranee
(Spagna, Portogallo, la Romagna in Italia). In alcuni Stati (Francia, Spagna,
Austria) il turismo produce quasi il 10% del reddito nazionale: i turisti
infatti spendono per dormire (alberghi, pensioni, case in affitto, ecc.), per
mangiare (ristoranti di ogni tipo, gelaterie, bar e pub), per divertirsi
(discoteche, cinema, parchi gioco), per andare in spiaggia (stabilimenti
balneari) o in montagna e così via. Molti, inoltre, acquistano souvenirs, cioè
oggetti come ricordo del viaggio o come regalo da portare ad amici e parenti e
ciò incrementa la produzione industriale ed artigianale e tutte le altre
attività commerciali.
Un’agenzia di viaggi francese
L’Europa è il continente che
attrae il maggior numero di turisti, sia dall’Europa stessa, sia dagli altri
continenti (in particolare i turisti provengono dagli U.S.A., dal Giappone e
dalla Cina); il nostro continente è una grande meta turistica per le sue
bellezze naturali e per il suo ricchissimo patrimonio artistico e storico. Tra
i primi 10 Paesi al mondo per numero di turisti (vedi tabella sottostante,
relativa all’anno 2013), 6 sono europei: al primo posto si colloca la Francia
con quasi 85 milioni di visitatori, al terzo la Spagna (più di 60 milioni), al
quinto l’Italia (quasi 48 milioni), soprattutto in Veneto, Lombardia, Lazio,
Toscana e Trentino Alto Adige.
Le due grandi aree turistiche
europee sono le coste mediterranee e l’arco alpino; altre mete assai ricercate
sono le grandi capitali e le città d’arte, come Parigi, Londra, Madrid, Lisbona
e – in Italia – Roma, Venezia, Firenze, Napoli. Questo turismo, di tipo
culturale, è in espansione anche nell’Europa dell’Est e interessa soprattutto
le città di Praga, Budapest e San Pietroburgo.
Il museo dell’Ermitage a San Pietroburgo (Russia), uno dei più ricchi
musei del mondo
L’Europa è infine ricca di luoghi
divenuti mete turistiche perché dotati di attrattive di vario genere: si tratta
di centri religiosi (il Vaticano, Lourdes), di parchi naturali e di
divertimento (Disneyland a Parigi), di località termali e curative.
Qualunque sia la forma di turismo
possibile in una data località, essa contribuisce a segnare il paesaggio in
maniera vistosa: pensa alle distese di ombrelloni sulle spiagge mediterranee,
alle funivie e seggiovie nelle zone di montagna, agli alberghi nelle grandi
città, alle attrazioni che occupano vasti ettari di terreno nei parchi di
divertimento e così via.
Disneyland vicino a Parigi si estende su un’area di 2,86 km²
LE ATTIVITÀ SPORTIVE E RICREATIVE
In tutta Europa non c’è città che
non abbia un grande numero di edifici in cui praticare uno sport o assistere a
una manifestazione sportiva, ma anche in un piccolo villaggio, ormai, ci sono
strutture, magari anche semplici, dove giocare a calcio o praticare altri
sport, magari legati a una tradizione locale.
Gli edifici sportivi che
maggiormente segnano il paesaggio sono lo Stadio e il Palazzo dello Sport: in
entrambi, ma soprattutto nel secondo, si disputano non solo le varie gare
sportive (calcio, basket, pallavolo), ma si tengono anche concerti rock,
esibizioni di gruppi folcloristici, spettacoli teatrali, riunioni di
associazioni, eccetera.
Concerto di Bruce Springsteen all’Etihad Stadium di
Manchester (Regno Unito)
Questi edifici sono di solito
situati nelle periferie delle città, dove è disponibile un ampio parcheggio per
i numerosi partecipanti all’evento sportivo e d’altro genere.
L’esterno di questi edifici è un
volume unitario di grandi dimensioni: può avere forma circolare con copertura a
cupola, o forma parallelepipeda con copertura curva (a vela o a volta).
L’interno è un grande volume diviso in tre zone funzionali: il campo dove
disputare la partita, le gradinate con i posti a sedere per il pubblico, i vari
percorsi con le rampe d’accesso e i ballatoi di distribuzione ai singoli posti.
Il Palazzo dello Sport di Barcellona (Spagna), costruito per le
Olimpiadi del 1992;
il suo nome originale è Palau d’Esports Sant Jordi
Altri edifici di grandi
dimensioni che vengono usati per uso collettivo a fine sportivo, ricreativo o
economico sono la piscina coperta, l’ippodromo, il cinema multisala, il teatro,
il quartiere fieristico, il palazzo dei congressi.
In Europa sono presenti anche dei
grandi teatri di posa (dove vengono realizzati film e programmi televisivi),
come Cinecittà a Roma, Studio Babelsberg a Potsdam (Germania), Pinewood Studios
a Londra.
Veduta aerea dello Studio Babelsberg a Potsdam (Germania)
Infine l’Europa può utilizzare
per spettacoli di vario genere (dall’opera lirica al concerto rock, dalla
rappresentazione teatrale agli sport taurini) edifici assolutamente originali
quali i teatri e gli anfiteatri romani, come accade all’Arena di Verona
(Italia), all’Arena di Pola (Croazia), al teatro di Orange o all’anfiteatro di
Arles (Francia), al Teatro romano di Mérida (Spagna), all’anfiteatro di
Avenches (Svizzera).
Una rappresentazione dell’Aida
di Giuseppe Verdi all’Arena di Verona (Italia)
IL TERZIARIO AVANZATO
Nel terziario avanzato viene
compreso innanzitutto il settore delle telecomunicazioni, cioè di tutte le
attività che diffondono a distanza notizie, informazioni, immagini, suoni; esse
sono il frutto delle nuove tecnologie elettroniche e informatiche (satelliti,
sistema digitale, cavi in fibra ottica, microelettronica, ecc.), che hanno
affiancato alle tradizionali reti telefoniche fisse le nuove reti usate per la
telefonia mobile, la tv digitale e satellitare e la rete telematica di
Internet.
Quest’ultima è nata dalla
connessione tra il computer e la rete telefonica fissa, ma si sta sempre più
allargando alla rete mobile; la sua capacità nella trasmissione rapida di
immagini, video, testi e suoni è in continuo miglioramento e ciò determina la
grande espansione che hanno in tutta Europa sia gli utenti di Internet, sia i
siti telematici di ogni tipo. Anche se esistono ancora delle differenze tra
Europa occidentale e orientale, esse si vanno assottigliando sempre più.
Un Internet Caffè a Praga (Repubblica Ceca)
Altrettanto ampio è stato lo
sviluppo della telefonia mobile, nella quale la comunicazione non avviene più
tramite cavi, ma è resa possibile da antenne disseminate nel territorio. Negli
ultimi anni la diffusione del cellulare è stata imponente e già nel 2002 il
numero degli utenti aveva superato quello degli abbonati della telefonia fissa.
Anche in questo settore gli Stati dell’Europa occidentale sono più sviluppati
di quelli orientali: le maggiori aziende europee per la telefonia mobile hanno
sede proprio nell’Europa occidentale e sono l’inglese Vodafone, la tedesca
Deutsche Telekom e la francese France Telecom. Francia e Germania sono leader
in Europa anche nella produzione di programmi televisivi e nella gestione di
reti telematiche, mediante società multinazionali che operano anche nei Paesi
dell’Est europeo. Per il traffico Internet i principali nodi europei della rete
sono costituiti dalle città di Londra, Parigi, Amsterdam e Copenaghen.
La sede centrale della Deutsche Telekom a Bonn
(Germania)
Un altro settore importantissimo
del terziario avanzato è quello della ricerca scientifica e tecnologica: i
Paesi che riescono a realizzare il maggior numero di innovazioni dispongono
infatti di un vantaggio tecnologico sulle altre nazioni concorrenti e da ciò
traggono notevoli guadagni economici.
La ricerca avviene in più
direzioni, per esempio si volge a trovare nuovi materiali per l’industria
(fibre sintetiche, materiali per automobili, edilizia, ecc…), a sperimentare
nuove tecniche agricole, nuovi vaccini o farmaci contro le malattie più gravi
(cancro o AIDS), a studiare le possibilità di impiego di nuove fonti di
energia, a progettare nuovi aerei, satelliti e così via.
In Europa il più alto numero di
addetti alla ricerca scientifica e
tecnologica si registra nei Paesi occidentali. Le aeree in cui si concentrano i
laboratori e i centri di ricerca sono situate nelle zone economicamente
sviluppate, come la zona inglese tra Londra, Cambridge e Glasgow, quella
parigina, quella olandese e quelle tedesche di Francoforte sul Meno e Monaco di
Baviera. Nel loro complesso va detto che i Paesi europei occidentali destinano
a questo settore meno risorse economiche di quelle assegnategli da Stati Uniti
e Giappone e ciò determina il fenomeno cosiddetto della “fuga dei cervelli”,
che impoverisce ulteriormente gli Stati che si trovano in posizioni di
inferiorità.
A livello di Unione Europea sono
sorti negli ultimi anni diversi organismi per favorire la ricerca scientifica,
come l’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia (creato nel 2008), o
il Consiglio Europeo della ricerca (2007), o ancora il Centro Comune di
Ricerca.
La facoltà di Scienza e Tecnologia dell’Università di Coimbra
(Portogallo) è un importante centro europeo per la ricerca
Per recuperare il ritardo
accumulato, in tutta Europa sono sorti, già nei primi anni Settanta del XX
secolo, i cosiddetti parchi tecnologici e scientifici. Si tratta di luoghi in
cui si concentrano centri di ricerca e laboratori che lavorano in stretto
collegamento con le Università. Queste strutture ospitano anche numerose
imprese che si dedicano allo studio delle innovazioni tecnologiche e alle loro
applicazioni industriali. L’obiettivo dei parchi tecnologici è quello di
determinare lo sviluppo delle imprese già esistenti, ma anche di far nascere
nuove aziende. I Paesi che ne ospitano il maggior numero sono la Francia, il
Regno Unito e la Germania. Il parco tecnologico più grande e il primo d’Europa
è quello di Sophia Antipolis, situato in un’area collinare nei prezzi di Nizza.
Esso comprende 1.400 imprese e 3 Università: è frequentato da 5.500 studenti e 4.500
ricercatori e vi lavorano oltre 34.000 persone.
3 immagini prese dall'home page del sito ufficiale di Sophia Antipolis
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