LA VEGETAZIONE
Nel territorio ci sono gli ambienti
naturali: alcuni sono rimasti intatti (cioè l’uomo non li ha modificati), altri
invece sono stati modificati dall’uomo.
In Italia possiamo descrivere gli
ambienti naturali nel modo che segue.
La montagna conserva il maggior
numero di ambienti naturali non modificati: infatti le forti pendenze dei monti
che rendono difficili i collegamenti, la scarsità di spazi pianeggianti da
sfruttare per l’agricoltura o per la costruzione di case e il lungo inverno,
hanno contribuito a salvaguardare questo ambiente. Alle quote più alte troviamo
la nuda roccia, più sotto i pascoli, ancora più in basso i boschi di conifere.
In questo ambiente vive una ricca fauna (= animali).
La collina conserva i boschi
nelle zone più alte e nei versanti più ripidi, ma in parte è utilizzata per le
coltivazioni.
La pianura è un ambiente
fortemente trasformato dagli uomini. I boschi originari sono scomparsi quasi
ovunque, così come le paludi e gli acquitrini. Al loro posto oggi ci sono i
campi usati per l’agricoltura e ampi spazi dove l’uomo ha costruito villaggi,
città e strade. In genere soltanto lungo i fiumi possiamo trovare ancora
qualche bosco o qualche filare di alberi.
Sul mare le coste alte hanno
ancora gli arbusti sempreverdi della macchia mediterranea. Invece sono poche le
coste basse rimaste intatte: infatti strade ed abitazioni hanno preso posto
quasi ovunque delle dune di sabbia, o delle strisce di bosco o degli stagni che
una volta si trovavano lungo le coste.
Nei prossimi capitoli studieremo
la vegetazione dei diversi ambienti e la sua importanza.
LE CONIFERE
LE PIANTE DEL BOSCO
Sia in montagna, che in collina,
che in pianura cresce il bosco,
ossia un insieme di alberi che coprono un vasto territorio. Se l’uomo non
interviene, il bosco può espandersi finché trova terreno libero.
Ogni albero ha bisogno per
crescere di uno spazio vitale: una
parte di suolo per le radici e lo
spazio al di sopra per il fusto (o tronco) e la chioma (cioè l’insieme dei rami
e delle foglie). Allo stato naturale
gli alberi crescono a una certa distanza uno dall’altro, in modo da avere il
giusto spazio vitale.
La vegetazione del bosco
comprende anche il sottobosco, cioè
gli arbusti e i cespugli. Gli arbusti
sono piante con il fusto legnoso che si ramifica fin dalla base; essi possono
raggiungere l’altezza di alcuni metri. I cespugli
sono un insieme di fusti che partono da una sola radice.
Arbusti e cespugli si
accontentano di poca luce e non raggiungono una grande altezza.
Osserva l’immagine:
Gli alberi sono raggruppati in 3
categorie, ognuna tipica di una determinata zona climatica:
1-
le conifere
2-
le latifoglie
3-
le sclerofille.
Osserva l’immagine:
Le conifere vivono in alta montagna, oltre i 1.000 metri di quota;
infatti sono alberi capaci di superare inverni molto freddi. In Italia le
conifere più comuni sono l’abete, il pino e il larice.
Alcune latifoglie vivono nella parte bassa della montagna (tra 600 e 1.000 metri) e in alta
collina. Gli alberi più comuni sono il faggio, la quercia e il castagno.
Altre latifoglie vivono in
pianura sulla riva dei fiumi, dove il terreno è sempre umido; le piante più
comuni sono il pioppo, il salice e l’ontano, ma oggi i boschi di pianura sono
stati praticamente distrutti e quelli che ci sono, sono quasi tutti
artificiali, cioè piantati dall’uomo.
Le sclerofille vivono nella zona costiera; le più diffuse sono il
leccio, il cipresso e il pino domestico, che formano il bosco mediterraneo.
Accanto ad esso è presente anche la macchia mediterranea, formata da arbusti e
cespugli.
Abete
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Castagno
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Cipressi
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Le conifere sono alberi che
producono come frutto una pigna. Le
conifere sono chiamate anche aghifoglie,
perché le foglie sono sottili e appuntite come aghi. Quasi tutte le conifere
sono sempreverdi, cioè alberi che
non perdono mai le foglie: l’unica eccezione è il larice.
Molte conifere vivono in
montagna, oltre i 1.000
metri di quota, dove l’inverno è freddo. Le conifere,
infatti, hanno alcune caratteristiche necessarie per sopportare le basse
temperature e la scarsità d’acqua:
- hanno un fusto cilindrico
regolare, con i rami che partono direttamente dal tronco e che sono meno lunghi
verso l’alto: in questo modo la pianta ha la forma di un grande cono, su cui la
neve scivola in inverno:
- le foglie sono aghi lunghi
qualche centimetro e distribuiti in modo uniforme o a ciuffi lungo i rametti;
la loro forma sottile e la loro durezza servono a limitare la traspirazione e
la perdita di acqua, quando, in inverno, il suolo è gelato;
- all’interno del tronco e dei
rami è presente la resina, che non
gela neppure quando la temperatura è di molti gradi sotto lo zero.
Una pigna
|
Gli aghi
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La resina
|
Le specie più diffuse in Italia
sono l’abete rosso (vive in Italia tra i 1.000 e i 2.000 m ed è la conifera
più comune), il pino silvestre (è
diffuso fino ai 1.500 m)
e il larice (vive fino a 2.200-2.400 m e in autunno i suoi
aghi ingialliscono); queste conifere formano grandi boschi. Alcune conifere
vivono in climi più miti o in riva al mare, come il cipresso, il pino domestico
e il tasso.
Abete rosso
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Pino silvestre
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Larici
|
LE LATIFOGLIE
Le latifoglie sono alberi a
foglia larga; sono dette anche caducifoglie,
perché le foglie cadono ogni anno, in autunno. Le latifoglie crescono in
pianura, in collina e in bassa montagna, cioè nelle zone dove il clima è temperato
(cioè non troppo freddo).
La maggior parte delle latifoglie
ha queste caratteristiche:
- il tronco è diritto per alcuni
metri, poi si divide in grossi rami che salgono verso l’alto
- i rami più sottili si biforcano
in modo complesso e si spingono verso l’esterno, in modo da catturare la
massima quantità di luce durante l’estate
- le foglie vivono circa sei
mesi: in estate sono rigogliose e formano una grande chioma verde, in autunno
diventano gialle e seccano, in inverno cadono e lasciano i rami spogli.
Una latifoglia nelle 4 stagioni: da sinistra a destra, primavera,
estate, autunno, inverno
Le latifoglie più comuni sono la
rovere, il faggio e il castagno. Alcune delle latifoglie sono famose per la
qualità del loro legno (ad esempio il noce, il ciliegio e l’olivo).
Un bosco di latifoglie è formato
prevalentemente da alberi della stessa specie: abbiamo così una faggeta (dove dominano i faggi), un pioppeto (dove dominano i pioppi), un castagneto (dove dominano i castagni),
un querceto (dove dominano le
querce), un oliveto (dove
predominano gli olivi) e così via.
Faggeta in Emilia
|
Castagneto in Abruzzo
|
Nei climi mediterranei (presenti
soprattutto lungo le coste del Mar Mediterraneo) cresce una vegetazione
composta prevalentemente da piante
sclerofille, cioè da alberi o arbusti sempreverdi con le foglie piccole e
dure.
Sono piante che possono
sopportare un’estate arida (cioè con poche piogge) su terreni quasi asciutti,
perché riducono al minimo la perdita d’acqua per traspirazione.
Gli alberi più diffusi sono latifoglie, come il leccio, la quercia da
sughero e l’olivo selvatico.
Ci sono anche delle conifere
(come il pino domestico, il pino marittimo e il cipresso) che si sono ben
adattati al clima mediterraneo e che crescono mescolate alle sclerofille.
Gli arbusti mediterranei hanno fiori profumati e foglie aromatiche;
crescono aggrappati alle rocce, fino in riva al mare e formano un sistema
vegetativo chiamato macchia mediterranea. Questi arbusti vengono distinti in grandi arbusti (come l’oleandro,
l’alloro, il corbezzolo, il mirto, il lentisco) e in piccoli arbusti (come le piante aromatiche con foglie larghe –
salvia, menta – o con foglie sottili quasi come aghi – rosmarino, ginepro,
timo, lavanda).
Oggi la macchia mediterranea è in
forte riduzione su tutte le coste del Mediterraneo.
Un leccio Una quercia da
sughero Un olivo
selvatico
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Pini domestici Pini
marittimi Cipressi
|
Un oleandro Un
mirto
Lavanda
|
IL RUOLO ECOLOGICO DEL BOSCO
Un bosco svolge numerose funzioni
importanti per la vita sul nostro pianeta:
1- è una fabbrica di ossigeno,
che viene prodotto ogni giorno con la fotosintesi clorofilliana operata dalle
piante;
2- protegge il terreno, riducendo
i pericoli di frane e di alluvioni;
3- è l’habitat di alcuni animali
selvatici, che nel bosco trovano protezione e nutrimento.
L’immagine seguente ti permette
di capire in che modo il bosco protegge il territorio:
Siamo in montagna, su un terreno
in forte pendenza, coperto da un bosco. Da alcune ore sta cadendo una forte
pioggia:
- le fronde degli alberi ricevono
la pioggia, trattengono una cera quantità d’acqua e la fanno gocciolare
lentamente sul terreno;
- le erbe e i muschi del
sottobosco trattengono molta acqua, come se fossero una spugna;
- le radici degli alberi, degli
arbusti e delle erbe rendono più compatto il suolo, perché formano una specie
di rete di rinforzo;
- quando le chiome e il terreno
sono saturi, l’acqua comincia a scendere lungo il pendio, poco per volta,
rallentata da mille ostacoli. Il bosco funziona come uno scudo che protegge il
suolo.
Cosa succede se quel terreno in
pendenza è senza alberi?
- la pioggia colpisce con forza
il terreno scoperto e porta via molte particelle di terreno. Le acque correnti
le trascinano lungo il pendio, scavando lunghi solchi di erosione. Questi
solchi possono diventare un po’ alla volta così profondi, da rendere possibile
il formarsi di frane;
- l’acqua scende rapidamente
lungo il pendio. In poco tempo si formano molti ruscelli, che riversano le loro
acque in torrenti alla base del pendio, che vanno a loro volta a finire in un
fiume. In caso di piogge eccezionali, il fiume può non riuscire a contenere
tutta l’acqua nel proprio alveo e straripa, causando alluvioni disastrose.
Frane e alluvioni sono,
purtroppo, frequenti in Italia: enorme è la colpa dell’uomo, che non ha cura
del territorio e pensa solo a costruire, distruggendo la montagna, i boschi, i
pascoli. A volte, addirittura, l’uomo arriva a bruciare i boschi, per
vandalismo o per interessi economici sbagliati.
Una frana
Un’alluvione
L’ECOSISTEMA BOSCO
Un bosco è l’habitat naturale di numerosi animali; è cioè il luogo dove gli
animali possono nutrirsi, riprodursi e trovare riparo.
Tra piante e animali si forma un
intreccio di legami che si chiama ecosistema.
Come funziona un ecosistema?
Le piante sono alla base della
catena alimentare: esse producono materia organica a partire dall’energia
solare e dalle sostanze che si trovano nel suolo.
Gli animali erbivori si cibano di
piante e in particolare dei loro frutti o dei loro semi.
Gli animali carnivori si cibano
di altri animali, insetti o animali erbivori.
La presenza di animali carnivori
può sembrare una crudeltà della natura. In realtà la loro presenza è
indispensabile all’equilibrio dell’ecosistema. Infatti gli erbivori, da soli,
diventerebbero troppo numerosi e mangerebbero in poco tempo tutte le piante. E
tutto il bosco morirebbe.
Nell’immagine seguente puoi
osservare i legami esistenti all’interno dell’ecosistema bosco.
Come vedi, questi legami sono
molto complessi; basta che uno solo degli elementi venga a mancare, e
l’equilibrio dell’ecosistema salta, con conseguenze su tutte le altre specie.
Per fortuna non tutte le cose
sono negative.
Le zone coperte da boschi sono a
volte protette. In Italia ci sono 3 tipi di aree protette, cioè porzioni di
territorio in cui si conserva la natura e l’ecosistema che è presente in quel
territorio:
1-
i parchi
nazionali (sono le zone più vaste e importanti, costruite per conservare
interi paesaggi come massicci montuosi, vallate, ghiacciai, tratti di costa);
2-
i parchi
regionali (coprono territori più limitati, all’interno dei quali si trovano
anche strade, paesi, campi coltivati);
3-
le riserve
naturali (proteggono di solito un singolo ambiente, per esempio una
foresta, un lago, il delta di un fiume, un’isola, un fondale marino).
ESERCIZIO 1:
Scrivi il nome degli elementi
numerati nel disegno:
1= ________________________ 2=
______________________ 3= _________________________
4= ________________________ 5=
______________________ 6= _________________________
7= ________________________ 8=
______________________ 9= _________________________
ESERCIZIO 2 (alternativo a 1):
Scrivi il numero corrispondente
agli elementi rappresentati nel disegno:
fusto (o tronco) = _____________
chioma = ______________ pigna =
________________
bosco = ________________ conifere
= _________________ latifoglie = _______________
arbusto = ______________
cespuglio = _________________ erba = __________________
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